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Prosegue la campagna militare delle Forze armate irachene, supportate dalla Coalizione internazionale anti dae’sh, per riprendere il pieno controllo del territorio iracheno

Dopo la liberazione della capitale della regione di Salahuddin, Tikrit, avvenuta in aprile e la messa in fuga dei jihadisti dalla base petrolifera di Beiji in estate, le Forze armate irachene e il Comando militare della Coalizione anti-Dae’sh stanno riconsiderando le priorità della campagna militare, spostando il baricentro dalla provincia di Niniveh, dove l’obiettivo di liberare Mosul continua a essere posticipato, alla provincia di Anbar, dove la capitale Ramadi è caduta nelle mani di Dae’sh  in maggio. 

La provincia di Anbar, regione a maggioranza sunnita, dove la propaganda di dae’sh ha talvolta trovato terreno fertile, e’ un fondamentale centro di snodo tra Iraq, Arabia Saudita, Giordania e  Siria, assai importante da controllare se si intende contrastare le linee di comunicazione e rifornimento di cui Dae’sh gode lungo la valle dell’Eufrate; si tratta inoltre della regione da cui ha preso avvio l’espansione del “Califfato” nel 2014. 

Attualmente, l’Esercito iracheno sta portando avanti delle operazioni su tre fronti che mirano, grazie alla copertura aerea della Coalizione, a circondare la città di Ramadi. Le operazioni di inizio agosto hanno condotto le forze irachene a pochi chilometri dalla capitale dell’Anbar, infliggendo perdite allo Stato Islamico sia in termini di uomini che di mezzi e armamenti. Una volta liberata la città di Hamira nella periferia sud, si potrà procedere con il completamento della conquista della città.  

In un incontro con i vertici della Coalizione lo scorso 2 agosto, il Primo Ministro e Capo delle Forze Armate, Haydar al-Abadi, ha espresso compiacimento per il successo delle operazioni e la necessità di raddoppiare gli sforzi per raggiungere una vittoria definitiva. 

Tali positivi sviluppi militari sembrano corroborati anche dalla recente decisione della Turchia di mettere le sue basi militari a disposizione dei raid aerei contro gli obiettivi di Dae’sh.  

La concessione d’uso della base di Incirlik agli Stati Uniti ed i raid aerei turchi potrebbero costituire un punto di svolta nella guerra al “Califfato”. Tuttavia, la decisione del Presidente turco Erdogan di avviare le operazioni contro obiettivi Da’esh in territorio siriano si accompagna a quella, piu’ controversa, di colpire del pari obiettivi del PKK, il Partito dei lavoratori del Kurdistan, in territorio iracheno. Comunicati ufficiali da parte del Primo Ministro Al-Abadi ed del Presidente della Regione Autonoma curda, Masoud Barzani, hanno invitato Erdogan a rispettare la sovranità dell’Iraq.