Il 27 agosto, l’Ambasciatore Marco Carnelos si è recato in visita alla città santa di Najaf dove ha avuto modo di incontrare due tra i più importanti membri della Marja’iyya di Najaf, il Grande Ayatollah Al-Fayyad ed il Grande Ayatollah Al-Hakim.
Al centro dei colloqui con i due Grandi Ayatollah il contrasto a Daesh, la cui ideologia – è stato sottolineato – è totalmente estranea all’Islam. È stata inoltre passata in rassegna l’attuale situazione politica nel paese e l’Ambasciatore Carnelos ha illustrato l’attività portata avanti dall’Italia a sostegno dell’Iraq. Entrambi i due Grandi Ayatollah hanno esortato, infine, i paesi occidentali ad accompagnare questa fase di cambiamento con un atteggiamento nuovo, che unisca al coraggio e al sentimento dell’azione, l’intelligenza della visione.
L’Amb. Carnelos con il Grande Ayatollah al-Hakim
Nel pomeriggio, l’Amb. Carnelos ha incontrato il Segretario Generale del Mausoleo dell’Imam Ali, Seyyed Hashem Nizar, ed il Direttore delle relazioni esterne della Moschea, il Dr. Zaid Al-Akaishy, che lo hanno accompagnato nella visita alla Grande Moschea dell’Imam Ali, terzo luogo sacro dell’Islam per gli sciiti dove trova sepoltura il genero e cugino del Profeta Maometto. La visita ha rappresentato anche l’opportunità per i dirigenti della Moschea di illustrare i progetti in corso per la ristrutturazione del Luogo Santo e di esprimere l’auspicio che l’Italia possa contribuire, grazie alla sua rinomata esperienzanel settore, della protezione e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale.
L’Amb. Carnelos con il Segretario Generale del Mausoleo
dell’Imam Ali, Seyyed Hashem Nizar
A seguire, l’Ambasciatore ha incontrato il Segretario della Fondazione Al-Khoei, Jawad Al-Khoei, ed una serie di studiosi ed ulema dell’Università di Kufa. Un filo conduttore della visita è stata la grande comunanza di spirito e di precetti, subito riconosciuta dagli interlocutori, tra il pensiero sciita e quello cristiano, in particolare quello cattolico. Nel colloquio, l’Ambasciatore ha affrontato brevemente anche l’attualità politica irachena. Infine, è stata ricordata la portata dell’impegno italiano a favore del Paese, un impegno multidisciplinare che va dall’assistenza alle popolazioni sfollate, al competence-sharing in materia archeologica, all’addestramento delle forze armate e di polizia irachene. Già bene informati dell’entità e delle articolazioni dell’aiuto italiano, al-Khoei e gli altri membri della Fondazione hanno ringraziato della nostra amicizia, auspicando una maggiore attenzione per il loro territorio.
L’Amb. Carnelos con il Segretario della Fondazione al-Khoei e gli studiosi e
ulema dell’Università di Kufa