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Il Fondo Monetario Internazionale propone un piano di aiuti finanziari per l’Iraq

Il 19 Maggio le autorita’ irachene con alcuni membri dello staff del Fondo Monetario Internazionale si sono incontrati in Giordania dove hanno raggiunto un compromesso sulle misure economiche e finanziarie che potranno permettere al paese di richiedere al FMI uno Stand-By Arrangement. Grazie a questo accordo, l’Iraq potrebbe avere accesso ad un prestito, condizionato sulla base del raggiungimento di determinati obiettivi macroeconomici e finanziari, pari a circa 5.4 miliardi di dollari. Questo intervento finanziario da parte del Fondo Monetario Internazionale si colloca in un quadro piu’ ampio di aiuti economici di cui l’Iraq ha beneficiato sin dal Febbraio 2010 quando, con un SBA, il paese ha ricevuto un prestito di 3.7 miliardi di dollari, seguito nel 2015 da un ulteriore aiuto finanziario pari a 1.2 miliardi di dollari, ottenuto grazie al Rapid Financing Instrument, uno strumento finanziario che il FMI mette a disposizione di quei paesi che necessitano un sostegno economico urgente e che permette al ricevente di accedere agli aiuti senza dover precedentemente implementare nessun tipo di politica economica particolare.

Christian Josz, il responsabile della missione FMI in Iraq, ha dichiarato che il conflitto che l’Iraq sta sostenendo contro il sedicente Stato Islamico non solo sta prosciugando le risorse irachene, ulteriormente minate dalla precipitosa caduta del prezzo del petrolio, ma sta anche costringendo il paese ad avere bisogno dell’aiuto della comunita’ internazionale per riportare la situazione economica ad una condizione piu’ sostenibile. E’ indubbio che le attivita’ contro ISIL costituiscano un ingente dispendio di risorse non solo sotto il profilo prettamente militare, ma anche in termini di assistenza ai piu’di 3 milioni e mezzo di persone che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni e richiedere assistenza esterna. La situazione dell’Iraq e’ ulteriormente complicata dalla rapida caduta dei prezzi del petrolio che ha causato un consistente shock della bilancia dei pagamenti dell’Iraq, in cui le entrate, che dipendono prevalentemente dalla vendita’ del petrolio, hanno sofferto un tracollo importante. L’accordo fra le autorita’ irachene e lo staff di Josz riguardo il programma di tre anni che dovrebbe essere approvato dal FMI si pone l’obiettivo di affrontare questo squilibrio della bilancia dei pagamenti irachena e consiste nell’implementazione di una serie di politiche finanziarie ed economiche che permetteranno sia di portare le spese in linea con l’attuale basso livello di reddito proveniente dal petrolio sia di assicurare la sostenibilita’del debito. E’ importante sottolineare che tale programma triennale verra’ approvato dal FMI solo dopo che il Governo iracheno avra’stabilizzato la situazione economica del paese con una serie di misure concordate proprio con lo staff FMI in visita in Iraq, eventualita’ che pare estremamente lontana nel tempo, considerata la forte instabilita’ politica che sta tutt’ora impedendo gia’da mesi al paese di implementare una serie di importanti riforme.