Si sono tenute il 20 giugno scorso, nello storico teatro Al-Mansour di Baghdad, le celebrazioni per la Festa della Repubblica, calendarizzate al termine del periodo di Ramadan. Per l’occasione, e’ stato organizzato un concerto con il Maestro Karim Wasfi (il violoncellista iracheno famoso per le attivita’ culturali a sostegno della pace) e i musicisti della sua associazione “Peace Through Arts”. Il concerto prevedeva musica classica italiana (esecuzione di brani di Vivaldi e Rossini da parte di un quartetto d’archi) e di musica tradizionale irachena (quintetto e solisti), con un finale dedicato all’improvvisazione musicale. Il messaggio fondamentale, ripreso discorsi ufficiali, e’ stato quello di una Festa della Repubblica improntata a dare massimo rilievo alle Arti ed alla Cultura, sia quale ambito di collaborazione privilegiata tra i due Paesi, sia quale mezzo potenziale di rinnovamento e rinascita per l’Iraq, uscito dall’emergenza bellica ed in grado di uscire dalla spirale della violenza e del conflitto settario.
Folta la partecipazione, sia delle Autorita’ – come ospiti d’onore sia il Ministro della Cultura, il curdo Fryad Rwandouzi, che il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dr. Mahdi Al-Alaq, in rappresentanza del Primo Ministro – che dei referenti politici, diplomatici e commerciali locali, oltre alla comunita’ diplomatica accreditata a Baghdad e ai rappresentanti della comunita’ italiana in Iraq (Militari, ONG, funzionari del Sistema Nazioni Unite e della missione Europea EUAM).
Negli indirizzi di saluto, il Ministro Rwandouzi ha sottolineato il primato dell’Italia nelle attivita’ di supporto all’Iraq, in ambito culturale e artistico, testimoniato da anni di programmi e contributi in favore del patrimonio storico, archeologico e culturale dell’Iraq. Il Sottosegretario Al Alaq ha voluto ricordare anche le altre dimensioni dell’aiuto italiano, militare e di stabilizzazione (con un cenno di
ringraziamento per l’operato della ditta Trevi per la manutenzione straordinaria della Diga di Mosul) e non ultimo il propositivo impegno fornito dal nostro settore economico, nell’ambito della ricostruzione del Paese.