L’Italia e il suo prezioso contributo alla tutela dei manoscritti iracheni sono stati al centro della Giornata del Manoscritto Arabo, organizzata dal Direttore della Casa dei Manoscritti, dott. Ahmed Karim e dal Direttore del Museo Nazionale, dott. Laith Hussein. Ospiti d’onore dell’evento sono stati il Ministro della Cultura, Hassan Nadhem, e l’Ambasciatore d’Italia in Iraq, Maurizio Greganti.
Il Ministro e l’Ambasciatore hanno così potuto inaugurare la nuova mostra sulla diversità culturale nei manoscritti, nella calligrafia araba e nelle opere della Casa dei Manoscritti, ente che si occupa della tutela e del restauro dei volumi di prestigio nazionale. L’Ambasciatore Greganti ha così potuto constatare la qualità e l’ampiezza del contributo italiano agli sforzi di preservazione del patrimonio iracheno: il restauro del materiale archivistico e librario presentato è avvenuto infatti nel quadro della Convenzione MAECI-MIBACT, nell’ambito del progetto per il sostegno all’azione istituzionale di protezione e recupero del patrimonio culturale iracheno. Il progetto, inaugurato nel 2018, ha consentito a un team di esperti italiani di formare giovani restauratrici e restauratori locali all’arte della preservazione dei manoscritti, fornendo anche attrezzature, strumenti e macchinari per la digitalizzazione delle opere.
La giornata, dal tema “l’eredità del manoscritto nell’era della globalizzazione”, è stato arricchita dall’intervento di un panel di esperti locali sull’importanza della valorizzazione del patrimonio artistico iracheno – settore in cui l’Italia mantiene una leadership riconosciuta pubblicamente dalle Autorità irachene. La giornata si è svolta nella suggestiva cornice del Museo Nazionale a Baghdad, anch’esso in gran parte restaurato grazie alla collaborazione tra Iraq e Italia: in particolare, la Grande Galleria Assira, che ospita reperti monumentali provenienti da Khorsabad e Nimrud, la Galleria Islamica, la Media Galleria Assira, che ospita i colossi provenienti dal palazzo di Ashurnasirpal II di Nimrud e la Sala dei Coralli. Grazie all’Italia è stato inoltre realizzato all’interno del Museo un moderno laboratorio di restauro.